venerdì 8 novembre 2013

Assicurazioni, le false triplicate in due anni. Tagliandi ritoccati esposti sul parabrezza. Sistema con i tipografi. I truffatori scelgono piccoli centri e finti domicili. Già avviate altre inchieste e processi

Pubblicato su Il Mattino del 6 novembre 2013

di Alessandro Napolitano


POZZUOLI Più che raddoppiate rispetto ad un anno fa, oltre il triplo se confrontate al 2011. Sono impressionanti i numeri riguardanti le false coperture assicurative per i veicoli. Se l'anno scorso a Pozzuoli la polizia municipale aveva scoperto meno di 300 casi, nel corso di quest'anno i «furbetti» scovati sono già oltre 600. Un aumento esponenziale che fa riflettere. Da un lato un numero sempre crescente  di automobilisti che per risparmiare sui premi annui appongono falsi tagliandi ai parabrezza. Dall'altro le sempre più accurate indagini dei caschi bianchi che portano all'individuazione di falsi documentali in sempre minor tempo. Ad affinarsi, però, anche le tecniche dei truffatori. Tra questi anche brokers e in alcuni casi tipografi compiacenti inseriti e pieno titolo nel «sistema», così come già era emerso durante le indagini dei mesi scorsi. Tra i 600 automobilisti «beccati» dalla municipale a circolare con false assicurazioni, quasi tutti sono risultati residenti nella cittadina flegrea. Non per le compagnie assicurative però. A modificare i dati ci sarebbero i «tramiti». Tra questi piccole agenzie ed i loro intermediatori. Dopo aver scannerizzato i documenti del titolare della futura polizza - carta di circolazione e carta d'identità - questi verrebbero poi modificati ad arte. Mediante l'utilizzo di software per il fotoritocco. E così dalle documentazioni spariscono tutti i riferimenti alla provincia di residenza, Napoli, tra le più care d'Europa in fatto di assicurazioni auto. Molise, Toscana, Veneto e Friuli. Queste le regioni più «gettonate». Piccoli centri scelti dai truffatori come nuove e finte residenze. Dati che vengono poi forniti alle grandi compagnie assicurative che emettono le polizze. A prezzi notevolmente più bassi rispetto a quelli che verrebbero praticati se venisse indicato il capoluogo partenopeo come residenza. Il certificato assicurativo ed il talloncino da esporre sul parabrezza arrivano poi nelle mani degli automobilisti. Che però devono fare i conti con controlli stradali sempre più accurati da parte dei caschi bianchi. Dai meno di duecento casi riscontrati nel 2011 si è così arrivati agli oltre 600 nei primi dieci mesi del 2013. La media è di due «furbetti» al giorno scovati mentre sono al volante della propria auto. Ma ci sarebbero «vittime» persino tra gli stessi automobilisti. Certo la parte di gran lunga minoritaria tra quelli scoperti. Si sono affidati ad agenzie che a loro volta avrebbero operato nel modo appena descritto. Ma all'insaputa del cliente. Tra questi chi ha sborsato quasi duemila euro per ritrovarsi con una assicurazione del tutto fasulla. Salvo poi «rifarsi» nei confronti della stessa agenzia denunciando il tutto alle autorità. Le conseguenze per chi viene scoperto a circolare con assicurazioni taroccate sono pesantissime. Ad iniziare dal sequestro del veicolo, che rischia anche la confisca. C'è poi da aggiungere il ritiro della patente di guida per almeno 12 mesi ed il deferimento all'autorità giudiziaria. Falso documentale e truffa. Queste le ipotesi di reato contro cui devono difendersi i furbetti del talloncino. Alcuni sono già finiti sotto processo. Come i 18 rinviati a giudizio dopo le indagini condotte assieme al compartimento di polizia stradale della Campania e del Molise. Perquisizioni svoltesi anche in Molise e Toscana che portarono alla scoperta di società fittizie e di ben 4mila certificati di assicurazione «in bianco» con i loghi di diverse compagnie. Altri 400 coperture assicurative, invece, erano già state stipulate. Un filone d'inchiesta a cui ne sono seguiti altri. E che nel tempo ha visto finire sul taccuino casi che hanno anche fatto sorridere. Come il camionista che, fermato ad un posto di blocco senza avere esposto il talloncino, provvedeva ad inviarne uno al Comando nei giorni seguenti. Ovviamente falso. 

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