lunedì 7 maggio 2012

Si spara alla testa dopo ennesima cartella di Equitalia, puteolano in fin di vita

(Pubblicato su Cronache di Napoli del 6 maggio 2012)

NAPOLI (Alessandro Napolitano) – Ha tentato il suicidio per i debiti con il fisco, almeno secondo quanto raccontato dal figlio ed ora si trova ricoverato in condizioni disperate. Pietro Paganelli, 72enne di Pozzuoli, non avrebbe retto all'insostenibile richiesta economica, pari a circa 26mila euro. Troppo pesante da sopportare. E' stato così che l'uomo ha impugnato una pistola calibro 6,35 e ha fatto fuoco. Il proiettile, però, non lo ha ucciso. Il 72enne è stato trovato dopo poco riverso per terra, all'interno della sua officina nautica di cui era titolare, in via Fedro, non lontano dalla stazione ferroviaria di Mergellina. L'allarme è scattato ieri mattina, quando il figlio Sergio, anch'egli da anni impegnato nella stessa attività del padre, si è accorto che quest'ultimo, a differenza di quanto faceva quasi tutti i sabato, non aveva preso le chiavi della sua barca. Incuriosito dalla “stranezza”, il figlio cerca di raggiungerlo telefonicamente, ma è tutto inutile. L'uomo non risponde né al cellulare né al numero fisso dell'officina. Passano i minuti è l'ansia sale sempre di più. Dopo un po' la tragica scoperta. Pietro Paganelli si è sparato un colpo alla testa con una pistola regolarmente detenuta per difesa personale. Lo scoprirà proprio il figlio che aveva tentato disperatamente di raggiungerlo al telefono. La corsa in ospedale è verso il Loreto Mare. Le condizioni dell'uomo appaiono immediatamente disperate. Sul posto giungono anche i carabinieri. I medici decidono di non operarlo. Troppo pericoloso, visto l'età, ma soprattutto il delicatissimo punto colpito dal proiettile. Intanto viene trovato un foglietto scritto pochi minuti prima dal 72enne. E' indirizzato ai suoi familiari: “La dignità vale più della vita”. Parole di un uomo disperato che negli ultimi mesi aveva ricevuto più di una cartella esattoriale, ma le ultime due erano state pesantissime dal punto di vista economico e a quanto pare anche psicologico. L'anziana moglie non regge al dolore. Resta assieme agli altri parenti nella sua abitazione di Pozzuoli, al civico 11 di via Domenico Fatale, pochi passi dal lungomare di corso Umberto e via Napoli. Il clima a Pozzuoli è teso. “Abbiamo solo notizie frammentarie. Io sono qui con la moglie, una donna anziana” riferisce una delle parenti di Pietro Paganelli, prima di essere “invitata” a non riferire null'altro. Chi invece lo conosceva da diversi anni, Emanuele V., non riesce a spiegarsi un simile gesto: “Sembra piuttosto strano quanto abbia fatto Pietro. Per tanti anni ho lavorato con lui, ma anche con il figlio Sergio che conosco molto bene. Non mi ha mai riferito nulla di tali problemi economici”. Emanuele ha un'attività identica a quella del 72enne. Lo conosce da tempo. Hanno lavorato anche assieme sulle stesse imbarcazioni. Ora però c'è solo la lotta per riuscire a salvare l'uomo. Sulle cause che hanno portato Pietro Paganelli a tentare di togliersi la vita indagheranno i carabinieri che hanno già ascoltato sommariamente il figlio e altri parenti. Resta per ora l'ipotesi dei debiti con il fisco l'ipotesi più accreditata, anche se si dovrà stabilire con certezza se non ci siano stati altri motivi, magari legati a motivi personali diversi da quelli economici.

Nessun commento:

Posta un commento