mercoledì 1 agosto 2012

Polizze scontate, automobilisti truffati:i tagliando erano falsi

(Pubblicato su Il Mattino del 30 luglio 2012) 


di ALESSANDRO NAPOLITANO - Hanno sborsato anche 1900 euro, convinti di aver strappato persino un piccolo sconto dall'agenzia a cui si erano rivolti. Si sono ritrovati, invece, con un'assicurazione auto totalmente falsa, senza poter circolare e con il portafogli alleggerito di molto ed inutilmente. E' il piccolo esercito di automobilisti truffati che in meno di tre mesi ha superato le 50 «unità». Tante quante sono le denunce per truffa finite ora in Procura. Ad emergere un vero e proprio «sistema», che vede coinvolte almeno cinque diverse agenzie assicurative della città e i loro broker, con ramificazioni nel nord Italia. In particolare in Piemonte, in provincia di Novara. Le indagini vanno avanti da tre mesi, curate dagli uffici di polizia giudiziaria della municipale. I caschi bianchi di Pozzuoli sono partiti da un singolo caso, ad aprile, allargando poi il cerchio fino a far venire fuori il macchinoso sistema messo in piedi da intermediatori senza scrupoli, ma con una buona stampante laser in ufficio. Tutto ha inizio, ovviamente con il ricevere i documenti originali dagli automobilisti intenti a rinnovare le proprie polizze assicurative. Carta di circolazione e documento d'identità finiscono nelle mani dell'agenzia. Da qui, dopo una semplice scansione digitale, i documenti originali tornano nelle mani deigli automobilisti. Le copie invece finiscono sotto la «cura» di un buon grafico che modifica le residenze dei proprietari di auto. Non più Pozzuoli, ma piccoli paesini della provincia di Novara, dove le coperture assicurative non arrivano a costare 400 euro. Nel frattempo alla «casa madre», che dovrà rilasciare il certificato assicurativo ed il talloncino da apporre sul parabrezza, arrivano i dati oramai falsi di ignari clienti che attendono a casa la nuova polizza. A questi ultimi, i broker dell'agenzia locale sorridono. per loro, infatti, è riservato persino uno sconto. Poche centinaia di euro, quanto basta per farli sentire meno depauperati. I documenti dalla casa madre tornano all'agenzia. Qui arriva il secondo restyling. I dati vengono nuovamente cambiati, in modo tale che i riferimenti al lontano Piemonte scompaiano. Arriva il pagamento. Chi avrebbe dovuto pagare 1500 euro, ne versa 1300, grazie allo «sconto». Alla casa madre ne andranno 400. Questi i premi che si pagano alle pendici delle Alpi. I restanti 900? Ovviamente finiscono nelle casse dell'agenzia assicurativa che ha curato l'intero iter, tutto tenendo all'oscuro gli automobilisiti che si ritrovano con carta straccia al posto di una copertura assicurativa. Non possono accorgersene. Lo faranno solamente se dovessero incappare in qualche posto di blocco. Proprio come accaduto pochi giorni fa ad una donna di 36 anni che ha mostrato i documenti dell'assicurazione al momento di un controllo della municipale. Aveva pagato ben 1900 euro per assicurare la sua Toyota, anche contro il furto. Si trattava di una copertura totalmente «tarocca», stampata anche in maniera mediocre e su carta poco «credibile». Immediatamente è scattata la denuncia nei confronti di chi si era occupato di rinnovarle l'assicurazione da parte della stessa «vittima». E con il suo i casi superano i 50 in tre mesi, confermando Pozzuoli capitale del falso assicurativo. L'intera documentazione ora è al vaglio della procura che sta esaminando ogni singolo caso. La «rete» di agenzie assicurative, piccoli esercizi sul fronte strada, starebbe già tremando. Ciò che è emerso fino ad oggi, però, potrebbe essere soltanto la punta dell'iceberg di un fenomeno ancora più diffuso e che frutterebbe vantaggi economici non indifferenti per i «furbetti» della Rca.

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