martedì 17 luglio 2012

Case occupate, il comune chiede i danni

(Pubblicato su Il Mattino del 16 luglio 2012) 

di ALESSANDRO NAPOLITANO - Hanno occupato per anni alloggi popolari senza averne alcun titolo. Dal comune, però, arrivano le prime richieste di risarcimento dei danni. Tra chi dovrà rimborsare l'ente locale e provvedere al pagamento delle spese processuali c'è anche chi è stato condannato per camorra a pene severissime. Ferdinando Aulitto, «storico» affiliato al clan Longobardi-Beneduce, sta scontando una condanna a 20 anni di carcere per associazione di stampo mafioso, estorsione e spaccio di stupefacenti. Per lui, però, le «noie» con la giustizia non finiscono qui. Dovrà infatti rimborsare il comune di Pozzuoli di 1500 euro per aver occupato un immobile nel quartiere di Monterusciello. Con lui tanti altri, soprattutto donne, che hanno occupato case nel popoloso quartiere, abitazioni destinate in realtà ai meno abbienti. Altro quartiere teatro di occupazioni abusive è Toiano, roccaforte del clan. Il 18 luglio ed il 12 ottobre prossimi inizieranno altri due processi penali a carico di altrettante donne, imputate per occupazioni di abitazioni, in via Seneca e via Verga. Il comune ha deciso di costituirsi parte civile in entrambi i procedimenti. I legali dell'ente locale, in caso di condanne, chiederanno dunque un risarcimento danni. Tutto mentre sono in corso le richieste di riscossione delle spese processuali per altri numerosi casi riguardanti le occupazioni abusive di alloggi  popolari. In diversi casi si tratta di persone legate alla criminalità organizzata. Parenti e amici stretti  di affiliati al clan hanno dunque trovato «spazio» in cui vivere, sottraendolo però a chi ne avrebbe diritto. Il pugno duro del comune, però, sta arrivando fin dentro le aule di tribunale. Un segnale forte che si era già fatto sentire durante l'abbattimento di diverse proprietà della famiglia Pagliuca, considerata il braccio destro del boss Gennaro Longobardi. Mentre stava per aprirsi il processo a loro carico nel marzo dello scorso anno(che avrebbe visto la condanna dell'intera famiglia, con pene tra i 18 e i 20 anni di galera) le ruspe buttarono giù tutti i loro immobili nel rione Toiano. Oltre 2mila metri quadrati, tra rimessaggi per imbarcazioni, autolavaggi, garage e persino un ristorante dal nome «eloquente», Il Club degli Amici. Erano tutti detenuti  i componenti della famiglia Pagliuca mentre veniva eseguita la sentenza di abbattimento. Un vero e proprio simbolo di illegalità, ridotto in polvere in pochi giorni. Anche loro, i Pagliuca, avevano occupato aree di proprietà del comune per dar vita ad attività economiche redditizie. Non fu facile arrivare all'abbattimento, tra carte bollate e sequestri giudiziari. Il comune di Pozzuoli, però mostrò i muscoli, proprio come ora, con le richieste di danni nei confronti anche di camorristi che hanno preso possesso di abitazioni popolari.

Nessun commento:

Posta un commento