giovedì 19 luglio 2012

Multiservizi, dipendenti in agitazione. Torna l'incubo rifiuti

(Pubblicato su Il Mattino del 18 luglio 2012) 

di  ALESSANDRO NAPOLITANO - Tornano i rifiuti in strada e con essi cattivi odori e scene che riportano alle crisi più acute vissute negli anni scorsi. A bloccare la raccolta della spazzatura sono i dipendenti della Quarto Multiservizi, società ad azionariato comunale che ha visto di recente il cambio al vertice, arrivato dopo mesi di impasse e di polemiche. Per il nuovo amministratore unico della società, Giuseppe Napolitano, subito una nuova grana. E' quella riguardante gli stipendi dei lavoratori della Multiservizi, giacenti e non ancora elargiti. In appena 24 ore di stato di agitazione, Quarto è tornata a riempirsi di sacchetti ovunque. A «pagare» ci sono anche i cittadini virtuosi, qualli che da mesi stanno portando avanti la differenziata «porta a porta». All'esterno dei parchi privati i cassonetti per la frazione umida e per il «secco» sono pieni ben oltre la loro capacità. In tutti i punti della città la diferenziata è al collasso. Impossibile gettare la spazzatura più maleodorante, quella «umida». Non c'è spazio. Ed ecco chi decide di sopportarne la puzza conservando i sacchetti in casa. Chi invece preferisce gettarli ugualmente, anche se i bidoncini dedicati sono strapieni. Si rischia la paralisi se la situazione non dovesse sbloccarsi. Questa la «minaccia» dei lavoratori che ieri mattina hanno incrociato le braccia. «Siamo stanchi di essere trattati in questo modo - lamentano gli operai - Dovevamo prendere lo stipendio di giugno già da parecchio tempo, ma nonostante le promesse nulla ancora è arrivato. Tra di noi c'è chi si è trovato nel periodo di ferie senza potere beneficiare dell'ultimo assegno. Noi siamo qui, pronti a lavorare, ma vogliamo rassicurazioni». Non ci sono soltanto gli stipendi arretrati ad aver fatto andare su tutte le furie i lavoratori addetti alla raccolta dei rifiuti. «A parte l'aspetto economico, comunque importantissimo, i nostri amministratori devono capire che non possiamo lavorare senza le dovute misure di sicurezza e igieniche. Sono tre anni che non cambiamo l'abbigliamento di lavoro estivo. I mezzi? Sono lerci». Un focolaio pronto ad esplodere, dunque.  Raccolta ferma da una parte, lavoratori arrabbiati dall'altra. In mezzo una città tornata sporchissima. A rispondere ai dipendenti in agitazione è l'amministratore, Napolitano: «Ciò che hanno fatto questi lavoratori non era stato nè autorizzato nè comunicato in anticipo. Si tratta di una sospensione del servizio fuori regola. Agirò con fermezza. Appena lunedì avevo avuto rassicurazioni circa il pagamento degli stipendi. Per questa mattina avrebbero avuto tutto, ed invece hanno bloccato la raccolta. Tutto è stato dovuto ad un inghippo alla Camera di Commercio. Il  nuovo certificato camerale della società non era ancora pronto. Ora si è sbloccato tutto ma, nonostante avessi informato i lavoratori del buon esito dell'operazione, hanno agito così». Napolitano, poi, individua coloro che sarebbero i responsabili della vertenza: «Non è colpa dei sindacati, ma di alcuni loro delegati interni che trovano solo scuse. Sanno bene che ho già provveduto ad ordinare i nuovi indumenti. I mezzi li trovano sporchi? Per quanto mi riguarda sono più puliti della mia auto». Gli operai, intanto, minacciano di proseguire lo stato di agitazione. Sullo sfondo restano gli annosi problemi di una società sempre sotto accusa, nonostante gli innumerevoli «cambi della guardia» al vertice. I revisori dei conti stanno esaminando nuovamente le «carte». Il contenzioso con il comune è fermo al palo. Tutto mentre il sindaco Giarrusso ha rassegnato in maniera irrevocabile le proprie dimissioni. 

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