mercoledì 7 novembre 2012

Eavbus, dipendenti sui tetti: "Controllate i conti". Servizio alla paralisi, provincia appiedata. Scontro sull'azienda sulla messa in liquidazione

La sede dell'Eavbus di Agnano
(Pubblicato su Il Mattino del 6 novembre 2012)

di ALESSANDRO NAPOLITANO Sono arrivati al quarto giorno di protesta e non mostrano alcuna intenzione di mollare. Sono i lavoratori dell'Eav Bus, in particolare autisti e meccanici che attendono ancora il pagamento dell'ultimo stipendio. Sono saliti sul tetto della sede della holding, ad Agnano venerdì scorso. Striscioni contro i vertici della società, ma anche solidarietà incassata da moltissimi studenti arrivati ieri mattina per solidarizzare. L'ultima promessa da parte dei piani alti dell'Ente Autonomo Volturno risale a mercoledì: le spettanze di ottobre saranno pagate entro questa settimana. Non si fidano però i dipendenti che hanno sfidato anche la pioggia. «Purtroppo noi dipendenti paghiamo scelte sbagliate fatte da amministratori incompetenti - attaccata Renato Izzo della Fais-Cisal - Non è questa la strada da percorrere. Oggi siamo noi a pagare le inefficienze create da altri. Qui gli sprechi abbondano, ma a caricarseli sulle spalle sono i dipendenti, nonchè i viaggiatori». In agitazione sono gli addetti al trasporto su gomma. Oltre 600 i mezzi a disposizione dell'azienda. Di questi però meno del 40 per cento circolano regolarmente. I restanti sono fermi per guasti, vetustà e mancanza di fondi. Alcuni però potrebbero circolare. Sono quelli a trazione elettrica fermi però nei depositi. «Questo è un esempio lampante degli sprechi di questa azienda - aggiunge Renato Izzo - Basti pensare che ci sono mezzi elettrci tenuti in officina perchè hanno le batterie scariche, ma vengono comunque pagate le fatture per le relative ricariche». Intanto le ripercussioni per i viaggiatori non si sono fatte attendere. Nella giornata di ieri, visto lo stato di agitazione di tantissimi macchinisti del settore «gomma», i bus circolanti sono stati a Napoli ed in provincia meno del 10 per cento. Solamente gli utenti di Benevento e Castellammare di Stabia non hanno subito ritardi e disagi. Il muro contro muro tra lavoratori ed Eav si sarebbe potuto evitare. Così la pensa la stessa holding: «Noi abbiamo dato tutte le rassicurazioni sula pagamento degli stipendi che saranno saldati entro il giorno 9. Nonostante questo e addirittura dopo un ulteriore incontro con le parti, i lavoratori hanno voluto proseguire con questa forma di protesta che non condividiamo. Dicono di essere preoccupati per la messa in liquidazione della società, quando invece questo è da considerare uno strumento valido per attivare tutte le procedure che possano risolvere le problematiche di natura economica. Tra queste anche l'accesso ai fondi di solidarietà, nonchè l'avvio di un piano di rientro. Inoltre, i nuovi due commissari appena arrivati sono già al lavoro per cercare di trovare nel più breve tempo possibile le soluzioni adatte». Venerdì, dunque, dovrebbero arrivare i pagamenti degli stipendi. Non sarà così per i buoni pasto, il cui rilascio appare per ora accantonato. La protesta non si ferma. L'occupazione, seppur pacifica, del tetto della sede Eav di Agnano (che sei giorni fa venne anticipata da quella dei vicini binari) potrebbe espandersi anche ad altri settori in crisi, come il trasporto su ferro ed in particolare quello gestito dalla Sepsa: Cumana e Circumflegrea. Un primo assaggio del malumore che serpeggia tra i lavoratori lo si è avuto all'indomani del deregliamento di un carrozza a Pozzuoli: treni fermi per almeno sette ore e migliaia di viaggiatori fermi alle stazioni.

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