domenica 28 ottobre 2012

Casa della Maternità mai aperta, ma in ospedale è record di cesarei. La struttura realizzata con oltre un milione di euro. L'Asl 2 ne farà uffici

Record di parti cesarei a Pozzuoli
(Pubblicato su Il Mattino del 25 ottobre 2012)

di ALESSANDRO NAPOLITANO  Quasi due donne su tre fanno ricorso al parto cesareo, facendo crollare verticalmente il dato percentuale dei parti naturali e tutto mentre la Casa della Maternità, realizzata da anni, rischia ora di sparire. Risucchiata
dall'esigenza di ottimizzare gli spazi e ridurre i costi. Lì dove dove ci sarebbero dovuti essere letti per le donne in procinto di partorire e un ambiente familiare del tutto simili ad un'abitazione, presto verranno realizzati uffici amministrativi. Saranno quelli dell'ospedale Santa Maria delle Grazie di cui la Casa della Maternità è un'appendice posta a pochi metri di distanza. Doveva essere lo «strumento» per cercare di arginare il fortissimo aumento del numero di parti cesarei che a Pozzuoli non ha fatto altro che aumentare negli ultimi 10 anni. Oggi nella città flegrea il ricorso al cesareo viene scelto dal 62 per cento delle donne, mentre la media nazionale è attorno al 38. Dietro, ovviamente, ci sono costi a carico del Servizio Sanitario Nazionale sempre crescenti. Nonostante le direttive del Ministero della Salute che già nel 2001 intendeva porre un freno ai parti non fisiologici. La giunta Regionale, meno di un anno fa, si era espressa nella stessa direzione, recependo quanto contenuto nelle «Linee di indirizzo per la promozione ed il miglioramento della quantità, della sicurezza e dell’appropriatezza degli interventi assistenziali nel percorso nascita e per la riduzione del taglio cesareo». La Casa della Maternità di Pozzuoli nasceva proprio su queste basi. Costo totale 1.260.756 euro, di cui poco più di un milione finanziato da Palazzo Santa Lucia ed il restante con fondi Asl. Nel 2004 la posa della «prima pietra». Quattro anni più tardi la struttura era pronta a far nascere, una volta a regime, anche 500 bimbi l'anno. Di bambini, però, non ne sarebbero mai nati in quella sede. Pochi mesi dopo la consegna degli arredi, infatti, l'Asl decise che provvisoriamente lì andavano collocati i letti del Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura. Sarebbero dovuti rimanere per 90 giorni. Ed invece di anni ne sarebbero trascorsi altri due, fino al settembre del 2010. La struttura tornò ad essere la stessa per la quale era nata. Soltanto in teoria, però. In pratica le cose sono andate ben diversamente. La «maglia nera» del parto cesareo la indossa Pozzuoli, paradossalmente tra i pochi comuni ad essersi dotato di una struttura che avrebbe dovuto promuovere il parto fisiologico, oramai dimenticato da puerpere e medici da queste parti. Il «ritorno all'antico» aveva come obiettivo il raggiungimento del 20 per cento di parti cesarei. Oggi il dato è di tre volte superiore. La direzione centrale dell'Asl Napoli 2 Nord si appresta a mettere lì parte dei suoi uffici amministrativi, cambiando di fatto la destinazione iniziale della struttura. Alla base della decisione ci sarebbe soprattutto la carenza di personale specializzato che sarebbe stato gestito dal Dipartimento Materno Infantile dell'azienda sanitaria. Servivano almeno 12 ostetriche, 6 infermieri e 6 assistenti  tecnico-amministrativi, con la presenza diurna di almeno uno psicologo, di un assistente sociale e degli addetti alla pulizia. Esigenze e costi a cui l'Asl non può farvi fronte. Dai piani alti dell'azienda sanitaria fanno però sapere che la Casa del Parto non sparirà e che si tratta soltanto di una scelta provvisoria.

1 commento:

  1. Una precisazione: il cesareo non viene SCELTO dal 62% delle donne ma SUBITO!...proprio come è successo a me all'Ospedale Santa Maria delle grazie a Pozzuoli...un incubo!

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