venerdì 26 ottobre 2012

Sciopero selvaggio, treni fermi: Sepsa nel caos. Allarme sicurezza, dopo il deragliamento i dipendenti restano a casa. L'azienda: valuteremo sanzioni

Uno dei "cartelli" apposti alle stazioni Cumana e Circumflegrea
(Pubblicato su Il Mattino del 25 ottobre 2012)

di ALESSANDRO NAPOLITANO «Il servizio è sospeso per problemi tecnici». E' stato questo il laconico comunicato che in migliaia, ieri mattina, hanno letto all'ingresso delle stazioni delle due linee su ferro della Sepsa: Cumana e Circumflegrea. A decretare lo stop totale ai treni sono stati alcuni lavoratori dell'azienda dopo quanto accaduto il giorno prima alla stazione Cappuccini di Pozzuoli, con un convoglio deragliato e finito contro una banchina. Nessuno sciopero concordato con le sigle sindacali nè tantomeno preavvisi agli utenti. Studenti e lavoratori si sono dovuti arrangiare alla meno peggio per raggiungere le proprie destinazioni. «Mancanza di materiale» si leggeva altrove, tra le 32 stazioni rimaste deserte per l'intera mattinata. Lo sciopero selvaggio è iniziato dalle prime corse dei treni ed è proseguito fino alle 12 e 30. Inutile chiedere informazioni a chi era rimasto nelle biglietterie o di presidio ai passaggi a livello: «Non sappiamo nulla». E nulla hanno saputo anche le sigle sindacali. «Siamo contrari a queste forme di protesta - spiega Mario Salsano, segretario generale della Filt Cgil Campania - proteste che non fanno altro che mettere gli uni contro gli altri  lavoratori e utenti, verso cui nutriamo massimo rispetto. Non sapevamo di questa forma di sciopero. Siamo per il rispetto delle regole e non ci sono stati nè preavvisi nè accordi. Comprendiamo la rabbia dei lavoratori, ma non  sono questi i modi». Una stop alle corse per decine di treni, che di fatto ha lasciato a piedi migliaia di utenti, ma «giustificato» dai dipendenti che hanno incrociato le braccia per questioni di sicurezza. La paura tra i lavoratori è che quanto accaduto martedì possa ancora ripetersi. A pagare, però, è stata soprattutto l'utenza, già messa a dura prova da continui ritardi e problemi di natura tecnica agli elettrotreni. La Sepsa, intanto, sta decidendo il da farsi: «Stiamo valutando ogni singola posizione dei lavoratori che hanno bloccato un servizio pubblico. L'azienda deve evitare ad ogni costo che ciò avvenga, sforzandosi per garantire all'utenza il servizio, ma anche per evitare pericolose tensioni sociali». Tensioni che ieri mattina sono state evidenti all'esterno delle stazioni, con viaggiatori inferociti per uno stop deciso all'improvviso e senza alcuno accordo con i sindacati. Furioso anche il sindaco di Bacoli Ermanno Schiano che ha chiesto spiegazioni alla società di trasporti su quanto è accaduto lungo le due linee gestite dalla Sepsa. Intanto proseguono i rilievi tecnici sul convoglio deragliato, «trasferito» in officina. Da chiarire ancora le cause del grave incidente, fortunatamente senza feriti. In Procura è è stata inviata anche un'informativa redatta dal commissariato di polizia di Pozzuoli su quanto accaduto. Al momento non risultano ipotesi di reato. Restano in piedi le tre «piste»: guasto meccanico ad uno dei carrelli ruote; oggetto di grosse dimensioni finito sui binari o cedimento della massicciata. Quest'ultimo avrebbe potuto comportare una flessione dei binari al momento del passaggio del convoglio e la conseguente «uscita di sede» del treno. 

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