sabato 6 ottobre 2012

"La camorra non è sconfitta, città da rifondare". Parla Vincenzo Greco, commissario prefettizio di Quarto

Il prefetto Vincenzo Greco
(Pubblicato su Il Mattino del 14 settembre 2012) 

di ALESSANDRO NAPOLITANO - E' arrivato in città da poco più di un mese. Un tempo sufficiente per capire che sono tanti i nodi da sciogliere, tra conti in rosso, progetti che rischiano di finire nel dimenticatoio e soprattutto quello riguardante la presunta infiltrazione del clan Polverino all'interno della macchina comunale. Vincenzo Greco, il commissario scelto dal Prefetto Andrea De Martino l'agosto scorso alla guida del comune flegreo, dopo le dimissioni del sindaco Giarrusso, sa bene che il suo non sarà un compito facile. Un comune da tempo sotto i riflettori dell'Antimafia: «Quando ho saputo della mia destinazione ho accettato volentieri l'incarico - spiega Greco - Venivo da esperienze non facili, come Minturno a Vibo Valentia». Sempre sul campo di battaglia in prima linea? «Si, e ciò non mi spaventa affatto». Però Quarto non è comune «facile», la camorra, in particolare il clan Polverino, pare si trovi dappertutto, non crede? «E' senza dubbio così. A Quarto la camorra c'è». Per il boss Giuseppe Polverino sono stati chiesti 20 anni di carcere; altri 140 imputati attendono il processo. Basterà tutto questo per sconfiggere la camorra a Quarto? «Purtroppo no. Serve qualcosa di ancora più profondo, radicale. Bisogna partire dalla società, dalla mentalità delle persone che abitano qui tra cui tantissimi onesti. Occorre educare i cittadini alla legalità, offrendo loro servizi. E non dimentichiamoci dei più giovani. E' da loro che dovrebbe partire tutto». Sulle presunte infiltrazioni camorristiche al comune sta indagando la commissione d'accesso. «Non posso intervenire sul loro lavoro, io ho il mio da svolgere. Dico solo che sono tantissimi i documenti sui quali sta lavorando la commissione, tra cui pratiche riguardanti i permessi a costruire, in particolare quelli rilasciati a partire dal gennaio del 2011 fino ad arrivare ad oggi». Crede che il comune venga sciolto per infiltrazioni? «Su questo preferisco non rispondere». Come detto, i nodi da sciogliere sono diversi. Il primo scoglio è stato quello riguardante la Quarto Multiservizi con cui il comune ha un contenzioso che appare difficile da risolvere. «Sto incontrando spesso i vertici della società. Urge una vera e propria operazione verità. Il divario tra quanto il comune è convinto di dover dare alla Multiservizi (circa 4,4 milioni di euro, ndr) e ciò che invece vorrebbe ricevere la società è oggetto di approfondite analisi. La mia volontà è poter arrivare ad una soluzione pacifica». Evitare dunque di passare per il tribunale? «Certo, sarebbe una perdita per l'ente e per la società». Che rischio c'è che la Multiservizi fallisca? «Al momento è presto per rispondere. Ho dato un termine massimo per ricevere dai vertici un'analisi approfondita sui conti. Il 28 settembre l'operazione verità dovrà concludersi» Altrimenti? «Vedremo». Ci sono tanti progetti ereditati dalle passate amministrazioni che rischiano di non vedere più la luce. «Si, tra questi quello per la realizzazione di un rete fognaria del valore di 5 milioni di euro. Faremo presto partire una nova gara». All'ultimo bando si presentò una sola ditta, tra l'altro di Milano. Strano, considerando che di imprenditori edili a Quarto ce ne sono centinaia. Crede che la malavita organizzata possa aver influito su una così bassa partecipazione? «Non lo escludo». 

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