martedì 15 gennaio 2013

Casa di riposo non in regola: via alla chiusura. La struttura "Nuovi incontri" con sede in via Castagnaro. Tre mesi di tempo, ma famiglie e anziani annunciano barricate

(Pubblicato su Il Mattino del 13 gennaio 2013)

di Alessandro Napolitano Novanta giorni di tempo per chiudere la struttura e riaffidare tutti i suoi ospiti ai familiari. L'ordine perentorio è partito dal comune, inviato alla casa di riposo per anziani «Nuovi Incontri» di via Castagnaro. Chi gestisce la struttura, però, è pronto ad azioni clamorose, come portare gli stessi anziani e i dipendenti della casa di riposo fin fuori la sede che ospita gli uffici comunali. Alla base la scoperta di un abuso edilizio che riguarda, però, soltanto una parte della casa di riposo. La chiusura della struttura sarebbe una vera tragedia per i circa 30 anziani ospitati al suo interno, così come racconta il titolare, Gennaro Varriale: «Qui ci sono persone entrate oltre 25 anni fa. Per molti rappresenta la loro vera casa. Non si è mai verificato alcun episodio come tanti se ne sono purtroppo sentiti in altre case che ospitano anziani. Voglio stare dalla parte della legge. L'abuso c'è stato, ma si tratta soltanto della chiusura di un terrazzo. Non sarebbe giusto far andare via tutti gli ospiti da questa casa, dopo 26 anni di attività e la totale solidarietà di tutti gli anziani, dei loro familiari e dei dipendenti». La vita vissuta all'interno della casa di riposo, però, si scontra con la fredda realtà delle carte bollate. La vicenda si trascina da anni. Era il 2008 quando la polizia sanitaria del Nucleo di igiene pubblica dell'Asl Napoli 2 scoprì «gravi inadempienze e violazioni amministrative». Poco dopo un sopralluogo della polizia del commissariato di Pozzuoli arrivò la diffida al titolare a continuare la propria attività. L'anno dopo il sindaco ordinò ai Servizi sociali di provvedere al trasferimento di tutti gli ospiti presso le abitazioni dei parenti o altre strutture, oltre allo sgombero della casa di cura. Cosa che avvenne regolarmente, prima però che il proprietario la riaprisse nuovamente. A marzo scorso nella casa di riposo arrivano però i carabinieri del comando per la tutela della salute. Ha inizio una nuova «battaglia» burocratica. Gennaro Varriale inoltra una richiesta di autorizzazione al funzionamento. Sarà tutto inutile. Nei giorni scorsi il coordinatore dell'Ufficio di piano ordina di nuovo la cessazione di tutte le attività ed il relativo trasferimento degli anziani ospitati al suo interno. L'abuso edilizio c'è ed è parzialmente ammesso dallo stesso titolare che spera però in una sorta di «clemenza» da parte dei magistrati che si stanno occupando del caso. La vicenda potrebbe poi subire una svolta già in settimana. In Cassazione, infatti, verranno depositati tutti i documenti che il titolare, assieme al suo legale di fiducia Pietro Conte, ritiene rilevanti. «Per gli anziani ospitati questa casa di riposo è la loro vera residenza - spiega l'avvocato - Molti di loro hanno nelle proprie stanze anche mobili di proprietà e altre loro cose. I familiari sono pronti anche  alle barricate». Intanto il tempo scorre ed il termine previsto per lo sgombero di avvicina. Tra chi non ne vuole sapere di lasciare la casa di riposo c'è Raffaele, il più anziano: 97 anni; Gennaro, il primo ospite ad entrare nella struttura, nel 1988 o Assunta, la donna che detiene il record di permanenza: 17 anni. Pronti a difendere la casa di riposo anche le dieci famiglie dei dipendenti che lavorano qui da anni e che rischiano di rimanere senza occupazione.

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