lunedì 21 gennaio 2013

Clan in aula, il legale del Comune rinuncia. Doveva essere parte civile nel processo Polverino

(Pubblicato su Il Mattino del 19 gennaio 2013)

di Alessandro Napolitano Avrebbe dovuto curare gli interessi del comune fino alla sentenza del processo contro il clan Polverino, ma ha rinunciato all'incarico. Colpa del «deserto» che gli si è creato attorno col passare del tempo. L'avvocato Luigi Rossi ha detto «basta» al suo impegno che riguardava la costituzione di parte civile del comune nel procedimento che vede alla sbarra anche imprenditori di spessore, accusati di aver fatto affari con il clan che fa capo al boss indiscusso Giuseppe Polverino, detto 'o barone. Il legale, scelto dall'ex sindaco Massimo Carandente Giarrusso, ha restituito quanto il comune gli aveva versato per affrontare il processo, tra cui il suo onorario: appena 250 euro. Una cifra simbolica, accettata lo scorso maggio unicamente per formalità. «Avevo espressamente richiesto al sindaco Giarrusso di essere presente durante il processo. Il primo cittadino, non ha mancato un solo appuntamento. E' stato sempre al mio fianco a rappresentare il comune». A luglio, però, sono arrivate le dimissioni della fascia tricolore. Firmate dopo le perquisizioni dei carabinieri all'Ufficio tecnico e l'iscrizione nel registro degli indagati di quattro persone. Giarrusso, non indagato, gettò la spugna e lasciò l'incarico di sindaco. Era l'ennesimo terremoto giudiziario che scuoteva Quarto. L'avvocato Rossi, però, prosegue nel suo incarico. Acquisisce l'intera documentazione a carico degli imputati. Oltre 30mila pagine, tra intercettazioni telefoniche e informative. Da quel momento, però, il legale resterà solo nella sua missione. Al comune c'è oramai un commissario prefettizio che non potrà seguirlo nelle aule di tribunale per impegni istituzionali. A via De Nicola giungono diverse richieste scritte per ottenere la presenza attiva di un rappresentante del comune. L'unico risultato ottenuto fu però un'auto della municipale che lo accompagnò fin fuori l'aula bunker di Poggioreale. «Non era certo questo che avevo richiesto, l'auto ce l'ho - spiega l'avvocato - Ma anche dopo le altre mie richieste inoltrate non ho mai ricevuto alcuna risposta. Ecco perchè ho restituito tutto». Ora il processo sarà seguito da un altro legale. E' il procedimento che si sta celebrando con il rito ordinario. L'altro, con rito abbreviato, si è concluso con pesantissime condanne meno di un mese fa. Ma non porterà alcun risarcimento: il comune, infatti non riuscì a costituirsi parte civile, per un grave errore di valutazione dei tempi.

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