domenica 6 gennaio 2013

Feste e sagre, ecco le regole contro i clan. La terapia dei commissari al comune. Per gli organizzatori obbligatorio presentare i certificati penali

(Pubblicato su Il Mattino del 4 gennaio 2013)

di Alessandro Napolitano Feste, concerti, sagre. Troppo alto il rischio di infiltrazioni della camorra secondo la Prefettura. D'ora in poi tutti gli organizzatori di eventi saranno obbligati a presentare il proprio certificato penale che dovrà risultare «lindo». La risposta di via De Nicola è stata rapida: un severo regolamento che prevede, tra gli altri requisiti che dovranno possedere gli organizzatori, anche il non essere imputato in processi penali riguardanti la criminalità organizzata. Il commissario straordinario Vincenzo Greco, alla guida della macchina comunale dallo scorso agosto, ha dato dunque seguito alle richieste dell'Ufficio territoriale di governo di Napoli secondo il quale a Quarto, così come in altri comuni «a rischio», ci sarebbe il fondato «pericolo di infiltrazioni della criminalità organizzata nelle feste popolari e religiose». E' stata la stessa prefettura ad indicare i possibili «spunti» per l'emanazione del regolamento ora reso effettivo dopo il «via libera» del commissario. Alle autorità competenti dovrà essere fornito l'elenco dettagliato degli organizzatori, divisi per ruoli. Ognuno dovrà poi provvedere alla presentazione del certificato penale nel quale saranno indicati eventuali precedenti, così come attestato dal casellario giudiziario: «Tutti gli Enti e le Associazioni devono aver cura che i propri componenti siano persone di specchiata moralità, che non abbiano procedimenti penali in corso relativi alla criminalità organizzata e alla morale pubblica; a tal fine, l’istanza dovrà contenere i certificati del casellario giudiziario e dei carichi pendenti di tutti i componenti le Associazioni e dei Comitati organizzatori». Giro di vite anche per quanta riguarda finanziamenti e spese. Comitati ed organizzatori dovranno infatti «garantire la trasparenza contabile delle risorse utilizzate». Un capitolo a parte, poi, è previsto pe la festa patronale che si svolge ogni anno a settembre. Il percorso dovrà essere concordato preventivamente con la polizia municipale, così come è sempre avvenuto. Ma chi sarà alla guida del veicolo dietro il quale sfileranno i fedeli a «Santa Maria», dovrà anch'egli dimostrare di «essere di nota moralità» e che «non abbia alcun procedimento penale in corso relativi alla criminalità organizzata e alla morale pubblica» e ovviamente di non avere mai avuto condanne. Una stretta necessaria, dunque, anche alla luce di quanto emerso dalle indagini della Procura antimafia che ha indagato a lungo sulla criminalità organizzata di Quarto. Dagli atti dell'inchiesta che ha portato agli arresti e alle recenti condanne di numerosi affiliati al clan Polverino emerge che Salvatore Liccardi, una delle figure di spicco ed ex braccio destro di Roberto Perrone, «confessa inconsapevolmente di essere responsabile di atti estorsivi nei confronti degli organizzatori dei festeggiamenti in occasione della ricorrenza della santa patrona di Quarto, santa Maria». Nella rete del clan sarebbero finiti anche alcuni cantanti che si sarebbero poi esibiti durante i festeggiamenti per la santa patrona della città. «Sono andato a vedere il fatto dei cantanti a chi devo...hai capito?». Così parlava Salvatore Liccardi al telefono, proprio nei giorni in cui in città fremevano i preparativi per la festa patronale. Una telefonata ascoltata e trascritta anche dagli uomini della Procura. Per la camorra un'occasione ghiotta, dunque, la festa patronale. Ora però tutti gli organizzatori dovranno fornire i propri attestati giudiziari. Multe salate sono previste per i trasgressori, nonchè la revoca delle autorizzazioni per lo svolgimento degli spettacoli.

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