giovedì 12 dicembre 2013

In agenzia vendute polizze taroccate. La truffa assicurazioni. A gestire era una donna incensurata di 38 anni. Perquisizione dei carabinieri. Denuncia di un automobilista. Usati marchi di note società

(Pubblicato su Il Mattino del 11 dicembre 2013)

di Alessandro Napolitano 
L'agenzia si trova a Licola

POZZUOLI Vendeva polizze assicurative false ed è stata sorpresa mentre ne stava per rifilarne un'altra ad un nuovo automobilista. Ad essere denunciata per truffa e ricettazione è stata una donna di 38 anni. Un'insospettabile, che mai fino ad ora aveva avuto guai con la giustizia e che gestisce un'agenzia di pratiche auto a Licola. Agenzia ora chiusa, dopo l'intervento dei carabinieri della stazione locale e della compagnia di Pozzuoli. Tutto era partito dalla denuncia di un automobilista che poco dopo l'acquisto di una polizza aveva iniziato a nutrire alcuni dubbi. Il guidatore si era così recato dai carabinieri, dando di fatto il via alle indagini. I militari, dopo aver accertato che il contratto assicurativo ed il relativo tagliando da apporre sul parabrezza fossero irregolari, hanno fatto «visita» all'interno dell'agenzia di Licola. Proprio nel momento in cui un'altra pratica stava per essere conclusa. Immediatamente è scattata la perquisizione nei locali. Non è servito molto tempo ai carabinieri per scoprire altre polizze «tarocche». In particolare si tratta di coperture assicurative temporanee. Di quelle della durata di cinque giorni. Nelle intestazioni diversi marchi di note società di assicurazioni auto e moto. Alcune di queste sono pubblicizzate su radio e tv come assicurazioni on-line. Con offerte vantaggiose rispetto a quelle classiche. Ed invece i vantaggi sarebbero stati tutti esclusivamente per la titolare dell'agenzia ora finita sotto sequestro. Le «case madri» sarebbero all'oscuro di tutto. I documenti, simili in tutto e per tutto a quelli originali, sono risultati senza alcuna copertura. In caso di sinistri, dunque, non ci sarebbe stato alcun indennizzo. Nel corso della perquisizione i militari hanno rinvenuto altre sei assicurazioni temporanee fasulle. Mentre altre 29 pratiche, ritrovate sempre all'interno della stessa agenzia, sono ancora al vaglio. Sotto sequestro anche una stampante e timbri che sarebbero stati utilizzati per «confezionare» le assicurazioni taroccate. Le indagini dei militari continuano. Ad essere ascoltati saranno i titolari delle altre assicurazioni false ritrovate negli uffici di Licola. Si spera così che altri acquirenti, ignari della truffa subita, possano rivelare altri particolari interessanti ed incastrare così la presunta falsaria. Indagini che inoltre potrebbero allargarsi a macchia d'olio, proprio come avvenuto nel recente passato. Un giro d'affari difficilmente stimabile quello che ruota attorno al falso documentale in ambito assicurativo. E che ha visto, in special modo a Pozzuoli, un aumento esponenziale dei casi poi scoperti dalle forze dell'ordine. In particolare dalla polizia municipale. A parlare sono i numeri. Nel solo 2013 le false assicurazioni scoperte sono state oltre 600. Nel 2011 erano state meno di 200. Un fenomeno in continua ascesa, così come ad evolversi sono state nel corso degli anni le tecniche utilizzate dai falsari. Dalla più rudimentale stampa dei documenti «fatta in casa», alla contraffazione dei documenti di base da inviare alle case madri. Indicanti residenze non veritiere, in modo da poter ottenere premi assicurativi notevolmente più bassi, e stampati su documenti originali. Ad insospettire una valanga di false residenze, concentrate in piccoli centri di Molise, Toscana, Veneto e Friuli. 

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