mercoledì 11 gennaio 2012

Clan Longobardi-Beneduce, per gli assolti in arrivo nuovo processo. Ci sono anche il figlio e il fratello del presunto boss

(Pubblicato su Cronache di Napoli del 10 gennaio 2012) 


POZZUOLI (Alessandro Napolitano) – Inizierà presto il processo di Appello nei confronti dei nove assolti che lo scorso 21 settembre non hanno ricevuto alcuna condanna al termine del processo al clan Longobardi-Beneduce. La Procura di Napoli, infatti, ha deciso di ricorrere contro le assoluzioni decise dal giudice Federica Colucci. Tra gli assolti, 9 su ben 54 imputati, c'è anche uno dei figli di Gaetano Beneduce, Massimiliano e uno dei suoi fratellastri, Gennaro Ferro. Gaetano Beneduce, ritenuto dall'accusa uno dei promotori dell'organizzazione camorristica, è imputato nell'altro “ramo” del processo al clan, che si sta celebrando con rito ordinario. Massimiliano Beneduce, 39 anni, è stato assolto dall'accusa di associazione a delinquere di stampo mafioso, stesso reato contestato inizialmente anche a Gennaro Ferro, 45 anni, a cui però andavano sommate anche le accuse di traffico di stupefacenti e porto abusivo di arma da fuoco. In quanto non detenuti peri altri motivi, il giudice dispose il 21 settembre scorso la loro immediata scarcerazione. Come detto, però il processo a carico del presunto boss Gaetano Beneduce (difeso dall'avvocato Domenico De Rosa) va avanti. La prossima udienza è stata fissata per il 28 gennaio prossimo. Beneduce si trova in carcere dal 28 settembre del 2009, da quando fu catturato dai carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Napoli, guidati dal maggiore Lorenzo D'Aloia, alla stazione centrale di Napoli di piazza Garibaldi. Beneduce era appena sceso da un treno intercity proveniente da Roma. Con lui aveva un documento falso. Era latitante dal 2006, dopo aver violato il regime di sorveglianza speciale al quale era sottoposto. Il 24 giugno del 2010 ha ricevuto un'ordinanza di custodia cautelare direttamente in cella, al culmine dell'inchiesta “Penelope”. Con lui ricevettero lo stesso provvedimento restrittivo altre 83 persone, tutte accusa di essere affiliate al clan che fa capo al boss Gennaro Longobardi e allo stesso Beneduce. Dopo appena15 mesi di detenzione, per 54 di loro, arrivava la sentenza. A 20 anni di cella venivano condannati Salvatore e Procolo Pagliuca, rispettivamente padre e figlio, ritenuti il braccio destro di Longobardi durante la detenzione di quest ultimo (che dura dal 13 maggio 2003) Ora altri 11 imputati attendono lo sviluppo del processo di primo grado. A sostengo dell'accusa le copiosissime dichiarazione di tre collaboratori di giustizia: Francesco De Felice, Antonio Perrotta e Rosario Solmonte, ascoltati nuovamente in questi ultimi giorni.  

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