martedì 17 gennaio 2012

Clan Polverino, catturato il latitante Nicola Imbriani. Per l'Antimafia avrebbe reinvestito i proventi illeciti dell'organizzazione

Nicola Imbriani viene portato in carcere

(Pubblicato su Cronache di Napoli il 15 gennaio 2012)

PADOVA (Alessandro Napolitano) – Si stava organizzando per un'uscita serale, assieme al suo autista di fiducia, quando è stato letteralmente circondato da almeno venti carabinieri. E' finita così, a Brugine in provincia di Padova, la latitanza di Nicola Imbriani, l'imprenditore edile sospettato di essere un uomo legato al clan Polverino e destinatario di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere che doveva essere eseguita il 3 maggio scorso, ma a cui si sottrasse. Otto mesi di latitanza. Tanto è durata la “fuga” di colui che proprio oggi compie 57 anni. Un altro successo, dunque, per i carabinieri del Nucleo Investigativo di Napoli e del maggiore Lorenzo D'Aloia che va ad aggiungersi a quelli degli ultimi mesi. Nicola Imbriani si trova ora rinchiuso nel carcere “Due Palazzi” di Padova. L'interrogatorio di convalida è previsto per questa mattina e non si esclude che l'imprenditore possa essere sottoposto al regime di “carcere duro”, quello previsto dall'articolo 41 bis del regolamento penitenziario. Con Imbriani sono finiti in manette, accusati di favoreggiamento aggravato, altre due persone di Quarto. Si tratta del suo autista, Giorgio Cecere. Di 36 anni, imprenditore anch'egli e candidato alle ultime amministrative tra le fila di Noi Sud e di Salvatore Sciccone, quartese di 46 anni che gli avrebbe fornito l'abitazione. In realtà si tratta di un residence con ogni comfort. Al momento della cattura Imbriani non ha tentato alcuna fuga, ma nel suo portafogli c'era una carta d'identità falsa, intestata ad un cittadino di Bacoli su cui si sta indagando per verificare se questi fosse a conoscenza dell'escamotage messo in piedi dall'imprenditore per continuare a latitare. Una fittissima rete di conoscenze in tutta Italia ed una disponibilità di denaro praticamente senza limiti. E' stato grazie a tutto ciò che Nicola Imbriani è potuto sfuggire all'arresto per ben otto mesi. Grazie alla sua attività di imprenditore edile, infatti, il 57enne ha costruito abitazioni e realizzato opere pubbliche in tutte le regioni del Centro e del Nord Italia, intessendo non pochi rapporti d'amicizia. Non sarebbe stato facilissimo, per i carabinieri, rimanere sulle sue tracce. Continui spostamenti, ravvicinati nel tempo ed anche di centinaia di chilometri. I carabinieri del Nucleo Investigativo di Napoli, però, l'avevano già braccato da tempo ed attendevano solo il momento giusto per stringergli le manette ai polsi. Nonostante si trovasse in Veneto, a centinaia di chilometri da Quarto, suo comune di nascita e di residenza, Imbriani poteva contare sull'appoggio di due suoi conterranei, arrestati nello stesso blitz, scattato intorno alle 21 di sabato sera. Come detto il 57enne non ha opposto alcuna resistenza ai carabinieri. Nel suo residence non è stata trovata alcuna arma da fuoco né grossi quantitativi di denaro in contanti, come invece avvenuto in occasione della cattura di altri latitanti legati al clan Polverino. Per mesi ci si è chiesti dove si trovasse l'imprenditore. Ora sembra tutto più chiaro. Il 57enne non avrebbe lasciato l'Italia, ma si sarebbe affidato unicamente alle sue amicizie sparse dappertutto. Un fitta rete che però non gli ha evitato l'ingresso in carcere.  

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