giovedì 27 gennaio 2011

Clan Longobardi-Benduce, il 17 febbraio inizia il maxi-processo

Pubblicato su Cronache di Napoli del 12 gennaio 2011


POZZUOLI (Alessandro napolitano) – Inizierà il prossimo 17 febbraio il processo a carico di decine di presunti affiliati e capi del clan denominato Longobardi-Beneduce. I pm Antonello Ardituro e Gloria Sanseverino hanno chiesto ed ottenuto il giudizio immediato, ma nelle prossime due settimane in molti potrebbero optare per il rito abbreviato o addirittura per il patteggiamento della pena. Tra gli oltre ottanta imputati ci sono personaggi ritenuti di spicco della malavita organizzata puteolana e quartese, come Gaetano Beneduce (difeso dall’avvocato Domenico De Rosa) e i numerosi membri della sua famiglia. Il presunto boss potrebbe scegliere per iniziare il “normale” dibattimento. Con lui, a processo ci sono i fratellastri Gennaro e Salvatore Ferro che molto probabilmente opteranno per il rito abbreviato, mentre a dibattimento potrebbero “andare” il figlio Rosario Beneduce e l’altro fratellastro Antonio Ferro. Il giudizio abbreviato potrebbe essere l’opzione scelta anche da Vincenzo Carnevale. Per quanto riguarda invece la famiglia Pagliuca – ritenuta essere la reggente del boss Gennaro Longobardi (in carcere del maggio del 2003) e presunta artefice dell’accordo con il clan Sarno di Ponticelli quasi tutti i componenti (difesi dall’avvocato Antonio Abet) potrebbero scegliere il rito abbreviato. Un’opzione che potrebbe riguardare Procolo Pagliuca e suo padre Salvatore; la moglie di quest ultimo, Partorina Arcone; i fratelli di Procolo Pagliuca, Cinzia e Mario; la moglie Francesca Mastantuoni. Già detenuto da tempo e condannato a ben 26 anni per spaccio di droga, Antonio Luongo potrebbe anch’egli optare per il rito abbreviato, così come Nicola Palumbo, considerato uno dei ras quartesi dei così detti “Quelli di fuori al Bivio”; Giacomo Russolillo e Raffaele Grieco. Non si esclude che alcuni di questi ultimi potrebbero scegliere il patteggiamento, come ad esempio Giuseppe Trincone e lo stesso Greco. Alla sbarra, inoltre, ci saranno anche Carmine Riccio, Ferdinando Marcellino, Antonio Delos, i fratelli Leonardo e Vittorio Avallone, Ferdinando Aulito e numerosi altri affiliati o presunti tali del clan Longobardi-Beneduce. Quindici giorni di tempo, dunque, per studiare la linea difensiva dei numerosi membri dell’organizzazione criminale dell’area flegrea con tre “carte” da giocare: dibattimento, rito abbreviato o patteggiamento della pena. Per tutti la principale accusa riguarda l’associazione di stampo mafioso prevista dall’articolo 416bis del codice penale, ma a questa, a vario titolo, ci sono da aggiungere estorsioni aggravate, spaccio di stupefacenti, possesso abusivo di armi da sparo, tentati omicidi e altro. Il 30 ottobre scorso il Tribunale di Napoli ha condannato sette affiliati al clan, tra cui alcuni che compariranno nuovamente davanti ai giudici il prossimo 17 febbraio: Salvatore Cerrone, condannato a 14 anni ed 8 mesi di reclusione; Carmine Riccio ad 11 anni; Angelo Carbone a 16 anni ed 8 mesi; Gennaro Coppola a 13 anni e 4 mesi; Giuseppe Chiaro a 12 anni ed 8 mesi, Raffaele Di Roberto a 13 anni e Luigi Itria a 10 anni.

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