giovedì 27 gennaio 2011

Morto uomo "senza identità", dalle sue impronte ben 5 alias diversi. Potrebbe trattarsi di omicidio

Pubblicato su Cronache di Napoli del 21 gennaio 2011

Dopo otto giorni di agonia è morto l’uomo di cui ancora non si conosce esattamente l’identità. Era ricoverato dallo scorso 11 gennaio all’ospedale Santa Maria delle Grazie per una grave ferita alla testa di cui ancora non si sa nulla riguardo alla causa. Per giorni si è atteso il risveglio dell’uomo, l’unico che avrebbe potuto raccontare qualcosa in più riguardo quanto accadutogli. Il suo cuore ha cessato di battere alle 5 del mattino. Quattro giorni fa era stato trasferito dal reparto di rianimazione a quello di neurochirurgia del nosocomio puteolano. Le sue condizioni, seppur gravi, sembravano stazionarie e l’uomo appariva non più in pericolo di vita. Ad un improvviso peggioramento delle sue condizioni è seguita poi la morte. Un mistero resta ancora la sua identità. Quando l’uomo è stato soccorso dal personale del 118 - in via Cappella, a Monte di Procida – è stato trovato senza alcun documento addosso. La polizia del commissariato di Pozzuoli ha provveduto ad esaminare le impronte digitali dell’uomo dalle quali, però, sono emerse ben cinque identità differenti, tante quante lo stesso uomo aveva dichiarato in occasione di diversi controlli e fermi da parte delle forze negli anni passati. Il primo alias utilizzato dall’uomo è stato quello di Sergei Galichosky, ucraino nato nel 1981. Durante altri controlli, però, le sue impronte digitali sono state associate ad altri nominativi di poco differenti, ma con date di nascita diverse, come in un’occasione durante la quale dichiarò di essere nato nel 1971. Nel marzo di due anni fa l’uomo fu anche arrestato dai carabinieri di Bacoli e trasferito nel carcere di Poggioreale. Nella casa circondariale partenopea, però, l’uomo entrò con un nome “italianizzato”, come Sergio Gallicini. L’uomo aveva rapinato un cittadino senegalese dei prodotti per la casa che questi vendeva per strada. Dopo aver picchiato il venditore ambulante gli sottrasse il borsone con la merce, scappando poi via. I militari lo trovarono in possesso della refurtiva. Nonostante il nome italiano, l’uomo dichiarò di essere di nazionalità ucraina, tra l’altro neanche in regola con il permesso di soggiorno. Questa la sua storia giudiziaria più recente. L’11 gennaio scorso, invece, per l’uomo iniziano giorni drammatici. Trovato con una profonda ferita alla testa e privo di sensi lungo la strada, fu sottoposto ad un delicato intervento chirurgico all’ospedale di Pozzuoli. L’uomo non ha mai potuto raccontare la sua storia, viste le condizioni in cui si è trovato per otto lungi giorni, sedato e incubato. Nessuno ha visto nulla. Nessun testimone oculare avrebbe assistito al ferimento dell’uomo. Coinvolto in una rissa o investito da un’auto? Non si esclude che l’uomo possa essersi ferito da solo. In caso contrario la vicenda dell’uomo condurrebbe all’apertura di un fascicolo per omicidio.

Alessandro Napolitano 

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