sabato 14 aprile 2012

Danni economici e di immagine, il comune chiede il risarcimento ai Polverino

Il sindaco Massimo Carandente Giarrusso
(Pubblicato su Cronache di Napoli del 13 aprile 2012)

QUARTO (Alessandro Napolitano) – Il comune di Quarto si costituirà parte civile nei processi a carico del clan Polverino. L'ufficializzazione è arrivata ieri, direttamente dal sindaco Massimo Carandente Giarrusso. Il comune flegreo, dunque, seguirà la stessa strada già intrapresa da quello di Pozzuoli in altri procedimenti, come quelli a carico di esponenti del clan Longobardi-Beneduce. Il primo cittadino ha dato mandato all'Ufficio Legale di via De Nicola per “predisporre gli atti amministrativi necessari per consentire la costituzione in parte civile del Comune di Quarto in tutti i giudizi che vedono coinvolto l’Ente e relativi ai reati di associazione camorristica; Quarto è stata abbondantemente infangata ed è giusto che chi sbaglia paghi ma anche che non venga fatta di tutta l’erba un fascio. La nostra città ha tante cose belle e non può essere sempre mortificata". Una forte richiesta di chiarezza, dunque, quella avanzata da Giarrusso, trovatosi a sedere sulla poltrona da sindaco nel bel mezzo di una bufera giudiziaria senza precedenti. In piena campagna elettorale per le amministrative del 2011, infatti, Quarto fu teatro di un blitz che portò in carcere 40 persone, tra cui anche due candidati alla carica di consigliere comunale, ma anche imprenditori e “notabili”. Un'inchiesta, quella dell'Antimafia di Napoli, partita del 2007, ma che fino ad oggi ha visto finire nel registro degli indagati ben 143 nomi. Mentre da una parte molti degli indagati hanno fatto richiesta per essere processati con rito abbreviato, dall'altra si prospetta un processo con rito ordinario da grandi numeri. Stralciata la posizione del boss Giuseppe Polverino e di quella di Raffaele Vallefuoco, ancora detenuti in Spagna ed in attesa dell'estradizione in Italia. I due furono catturati dopo anni di indagini dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Napoli, con la collaborazione della Guardia Civil Spagnola. E' l'ennesima vicenda giudiziaria per la cittadina flegrea, dopo quella riguardante il presunto voto di scambio del 2007 (il processo a carico di 101 persone è in fase di dibattimento) e quella riguardante la realizzazione del centro commerciale Quarto Nuovo, nel 2006. In tutti i procedimenti molti degli indagati risultano essere gli stessi.  Il sindaco Giarrusso, intanto, cerca di fare luce sui beni confiscati alla malavita e ricadenti sul territorio di Quarto, tra cui l'area di via Marmolito su cui una volta insisteva il cementificio del clan Polverino. “Ho anche chiesto un elenco, un inventario di tutti i beni confiscati e sequestrati alla criminalità organizzata, rientranti nel patrimonio del Comune di Quarto e nell’uso attuale dello stesso - ha spiegato Giarrusso - al fine di accelerare i procedimenti di destinazione di tali beni, rimuovendone eventuali ostacoli”. Fino ad oggi, purtroppo, nessun progetto ha mai preso vita. Una piscina olimpionica, poi “ridimensionata” a piscina da 25 metri, fino ad arrivare ad un “semplice” centro polisportivo. Nessuna delle idee proposte dalla precedente amministrazione è stata mai accettata e finanziata dalla Provincia.  

Nessun commento:

Posta un commento