domenica 29 aprile 2012

Clan Polverino, arrivano i rinvii a giudizio. A giugno inizia il maxi-processo

Castrese Paragliola, ex presidente del Calcio Quarto
(Pubblicato su Cronache di Napoli del 29 aprile 2012)
 
QUARTO (Alessandro Napolitano) – Saranno 90 gli imputati che dal prossimo 11 giugno affronteranno il processo con rito ordinario e accusati a vario titolo di avere avuto collusioni con il clan Polverino. Sono infatti state accolte tutte le richieste di rinvio a giudizio avanzate dai pubblici ministeri antimafia. Tra gli imputati personaggi ritenuti di spicco dell'organizzazione criminale, tra cui Salvatore Liccardi, detto “pataniello” che, secondo l'accusa, sarebbe tra i vertici assoluti del clan, una posizione acquisita soprattutto negli ultimi anni. Spiccano, poi, i nomi di Fabio Allegro, Giuseppe Cammarota, Giuseppe Perrotta, Angelo D'Alterio e Castrese Ippolito. Tra chi è stato rinviato a giudizio anche l'imprenditore Castrese Paragliola, ex presidente del Calcio Quarto. A giudicare l'enorme mole di imputati sarà la Nona Sezione Penale Collegio C del Tribunale di Napoli, mentre il collegio difensivo sarà composto tra gli altri dagli avvocati Rosario Marsico, Antonio Abet, Amedeo Di Pietro, Giovanbattista Vignola, Marco Muscariello e Domenico Ducci. Oltre ad accogliere tutte le richieste di rinvio a giudizio, sono stati confermati per intero i capi d'accusa. Il principale resta quello di associazione a delinquere di stampo mafioso. Per molti, però, oltre alla violazione dell'articolo 416 bis del codice penale, ci sono anche le accuse di estorsione aggravata, detenzione, traffico e spaccio di stupefacenti, porto abusivo di arma da fuoco nonché intestazioni fittizie di beni riconducibili al clan. Su quest ultimo punto, ad essere rinviati a giudizio anche tutti gli imprenditori, attualmente a piede libero, che operavano nel campo della panificazione e del commercio di carni. Un vero e proprio maxi-processo, dunque che nelle fasi iniziali andrà di pari passo con l'altro “troncone” processuale a carico di presunti affiliati al clan che fa capo al boss Giuseppe Polverino (la cui posizione è stata stralciata in attesa dell'estradizione dalla Spagna) ma che si celebrerà con il rito abbreviato. Alla sbarra altre 50 persone, tra cui Armando Chiaro (agli arresti domiciliari da nove giorni, dopo quasi un anno di detenzione in carcere) l'ex consigliere comunale arrestato in piena campagna elettorale, il 3 maggio di un anno fa. Con 143 imputati divisi in due diversi procedimenti, quello contro il clan Polverino rischia di essere uno dei processi di camorra più importanti degli ultimi decenni per ciò che riguarda la provincia di Napoli. Tra gli imputati nomi importanti dell'imprenditoria locale, come Nicola Imbriani, catturato lo scorso gennaio a Brugine, in provincia di Padova. Un intreccio tra malavita organizzata, mondo imprenditoriale e politica. Questa la principale tesi dell'accusa sostenuta dai pm Antonello Ardituro, Marco Del Gaudio e Maria Cristina Ribera,  titolari dell'inchiesta “Polvere” e che dallo scorso agosto ha potuto contare anche sul pentimento di Roberto Perrone, ras del clan per gli affari riguardanti Quarto.

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